Antenne e titolo edilizio: quando è necessario?
- Gabriele De Luca
- 25 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8500 del 2024, ha nuovamente ribadito l'importanza del procedimento unico ex art. 44, d.lgs. 259/2003 per il rilascio delle autorizzazioni relative all'installazione di infrastrutture di telecomunicazione, chiarendo i limiti delle competenze comunali in materia edilizia e urbanistica. La decisione, che conferma l'orientamento giurisprudenziale in materia, ha respinto l'appello proposto da un Comune marchigiano avverso la sentenza del TAR Marche n. 153/2024.

Il caso: diniego dell'autorizzazione per una Stazione Radio Base
La controversia nasce dal diniego opposto dal Comune alla richiesta di installazione di una Stazione Radio Base (SRB) per la telefonia mobile presentata dalla società I.W.I. s.p.a. Il diniego era motivato dalla presunta incompletezza della documentazione, dalla mancata valutazione edilizio-urbanistica dell'opera e dall'esistenza di un vincolo cimiteriale che ne impedirebbe la realizzazione.
La società aveva impugnato il provvedimento davanti al TAR Marche, che aveva accolto il ricorso, riconoscendo che l'iter autorizzativo unico ex art. 44 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs. n. 259/2003) ricomprende anche la valutazione edilizia, senza necessità di attivare un distinto procedimento edilizio. Il Comune ha quindi proposto appello al Consiglio di Stato.
La decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello del Comune, confermando quanto già stabilito dal TAR. In particolare, il Collegio ha chiarito che:
Procedimento unico: L'installazione di infrastrutture per telecomunicazioni è disciplinata dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche e segue un iter unico che include anche le valutazioni edilizie. Non è quindi richiesto l'avvio di un autonomo procedimento edilizio ai sensi del Testo Unico dell'Edilizia (D.P.R. n. 380/2001).
Limiti del potere comunale: Il Comune non può pretendere documentazione ulteriore rispetto a quella prevista dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche e non può rigettare l'istanza per motivazioni non previste dalla normativa di settore.
Vincolo cimiteriale: Il Consiglio di Stato ha ribadito che il vincolo di inedificabilità nelle fasce di rispetto cimiteriale non impedisce l'installazione di impianti di telecomunicazione, come già stabilito in altre pronunce giurisprudenziali.
Implicazioni della sentenza
Questa sentenza assume particolare rilievo in un contesto in cui le amministrazioni locali talvolta ostacolano l'installazione di infrastrutture di telecomunicazione per motivazioni fondate sul rispetto del procedimento edilizio. La pronuncia ribadisce che il rilascio delle autorizzazioni per le SRB deve avvenire in un'ottica di semplificazione amministrativa e in conformità con la normativa nazionale delineata dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
Il principio e la sopravvivenza condizionata delle prerogative comunali
Il Consiglio di Stato, con questa sentenza, ha confermato l'importanza del rispetto principio di semplificazione procedimentale nell'installazione delle infrastrutture di telecomunicazione, garantendo al contempo il rispetto delle normative urbanistiche ed edilizie che debbono essere fatte valere nel contesto del procedimento unico.
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